Filippo Berta, Territories, 2009, performance, Video 2'35'' Loop
Short Description:
In an area covered in gravel a number of people are involved in a war without allies and in the general confusion each person tries to trace with his foot the line of his territory within which to express himself. This clash between individualities has created territories with different shapes and sizes forcibly intertwined together despite their incongruousness. The definition of ourselves in social relations is a struggle between colonizers and colonized, a condition that in this performance is reduced to a collective heroism as if it were a chaotic anthill.
Performance made at the Spinola Banna Foundation, Turin, IT (2009)
Performance made at the Spinola Banna Foundation, Turin, IT (2009)
Breve Descrizione:
In una distesa ghiaiosa delle persone sono coinvolte in un conflitto senza alleati e nella confusione generale ognuno cerca di tracciare con il piede il confine del proprio territorio entro cui esprimere se stessi. Questo scontro tra individualità ha generato territori con forme e dimensioni diverse forzatamente incastrati tra di loro nonostante fossero incongruenti. La definizione di se stessi nelle relazioni sociali è una lotta tra colonizzatori e colonizzati, una condizione che nella performance è ridotta a un caotico e collettivo eroismo da formicaio.
Performance realizzata alla Fondazione Spinola Banna, Torino (2009)
Performance realizzata alla Fondazione Spinola Banna, Torino (2009)
Filippo Berta, Déjà vu, 2008, performance, video 0'35'' Loop
To watch the video: click here - Per vedere il video: cliccare qui
Performance rewarded in the Fourth Edition of the International Prize for Performance Civic Gallery of Contemporary Art, Trento, Italy - Second Prize - Jury: Helena Kontova (Co-director of Flash Art), Catherine Wood (Curator of Contemporary art and Performance at Tate Modern of London), Gian Marco Montesano (Artist and artistic director of the Theatre of Innovation of Pescara, Italy), Franco Oss Noser (Director of Cultural Services Centre Santa Chiara, Trento, Italy), Fabio Cavallucci (Director of Civic Gallery of Trento, Italy), Carlo Antonelli (Music critic and director of Rolling Stone Italy) - Curated by Fabio Cavallucci
Performance premiata alla Quarta Edizione del Premio Internazionale della Performance Galleria Civica Arte Contemporanea Trento - Secondo Premio - Giuria: Helena Kontova (codirettrice di Flash Art), Catherine Wood (curatrice di arte contemporanea e performance alla Tate Modern Londra), Carlo Antonelli (critico musicale, direttore di Rolling Stone Italia), Gian Marco Montesano (artista, direttore ar- tistico del Teatro Stabile dell’Innovazione di Pescara), Franco Oss Noser (direttore Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento), Fabio Cavallucci (direttore artistico della Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento). A cura di Fabio Cavallucci
Performance premiata alla Quarta Edizione del Premio Internazionale della Performance Galleria Civica Arte Contemporanea Trento - Secondo Premio - Giuria: Helena Kontova (codirettrice di Flash Art), Catherine Wood (curatrice di arte contemporanea e performance alla Tate Modern Londra), Carlo Antonelli (critico musicale, direttore di Rolling Stone Italia), Gian Marco Montesano (artista, direttore ar- tistico del Teatro Stabile dell’Innovazione di Pescara), Franco Oss Noser (direttore Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento), Fabio Cavallucci (direttore artistico della Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento). A cura di Fabio Cavallucci
Short Description:
Six pairs of identical twins form two mirror deployments engaged in a fierce tug of war. A red line stands out from the centre of the strings defining the boundary between the factions of the dualism, but this line is breaking all the time due to the incessant struggle without alliances (either it is mine or yours) The general desire to dominate the others makes the border weak and unstable.
Breve Descrizione:
Sei coppie di gemelli omozigoti formano due schieramenti speculari e impegnati in un agguerrito tiro alla fune. Un tratto rosso spicca dal centro delle corde definendo il confine che separa le fazioni del dualismo, ma questa linea si spezza in continuazione a causa dell’incessante lotta senza alleanze (o è mio, o è tuo). Il generale desiderio di predominanza sull’altro rende il confine labile e instabile
↑ Back to top page ↑
↑ Torna alla pagina superiore ↑
↑ Torna alla pagina superiore ↑
Filippo Berta, Ditty, 2008, performance, video 2'09''
To watch the video: click here - Per vedere il video: cliccare qui
Short Description:
A row of immigrants are whistling the popular song of city of Bergamo and on the other side of the road the citizens, attracted to the melody and to the unsual situation, stop and listen to it. The immigrant and the native are faced one another and the distance that separates them in social life becomes concrete in that moment so that it defines a new space in a public place. In this performance the boundary between these two opposites is not a simple line of separation but an anomalous space accessible to passers-by.
Performance made in the main street of Bergamo (Italy), by involving of immigrants residents in the city.
Performance made in the main street of Bergamo (Italy), by involving of immigrants residents in the city.
Breve descrizione:
Una fila di immigrati fischiettano di continuo la canzone popolare della città di Bergamo e dal lato opposto della strada i cittadini si fermano attratti dalla melodia e dall’insolita situazione. L’immigrato e il nativo si trovano a faccia a faccia e la distanza che nella vita sociale li separa in quel momento diventa con- creta e definisce un nuovo spazio in un luogo pubblico. In questa performance il confine tra i due opposti non è una semplice linea di separazione ma uno spazio anomalo e accessibile ai passanti.
Performance realizzata nella via principale della città di Bergamo coinvolgendo immigrati residenti nella città.
↑ Back to top page ↑
↑ Torna alla pagina superiore ↑
↑ Torna alla pagina superiore ↑
Filippo Berta, No Harmony, 2007, installation
Short Description:
The union of two magnets is denied by thin steel wires anchored to the wall. The attraction is strong enough to keep these two magnets suspended in the air. This unattainable state of harmony produces the contradictory image of an Almost One in contrast with the perpetual presence of the digit Two. The boundary between the magnets becomes a hybrid Place, and therefore anomalous, within which everything happens.
Installation made with two magnets anchored at two walls by means of two thin steel wires.
Breve Descrizione:
L’unione tra due magneti è negata dai sottili fili d’acciaio che li tengono ancorati al muro e la forza d’attrazione è tale da mantenere le due calamite sospese nell’aria. Questo stato di armonia negata genera l’immagine contraddittoria di un Quasi Uno in contrasto con la presenza ossessiva della cifra Due. Il confine tra i due magneti diventa un Luogo ibrido e perciò anomalo, entro cui accade tutto.
Installazione realizzata con due magneti ancorati a due pareti con due sottili fili d’acciaio.
↑ Back to top page ↑
↑ Torna alla pagina superiore ↑
↑ Torna alla pagina superiore ↑
Filippo Berta, Form, 2007, installation
Short Description:
A band of red latex is pulled by four subtle steel wires and this tension produces a square shape that is brought to its breaking point. This is an extreme condition in which are defined an Inside and Outside conflicting with each other, which are divided by an unstable boundary perceived as a subtle red line.
Installation made with a tape of red latex brought into tension by four thin steel cables anchored to the four corners of the room.
Breve Descrizione:
Un nastro di lattice rosso è tirato da quattro cavi d’acciaio e da questa tensione scaturisce una forma quadrata portata al limite di rottura. Questa è una condizione estrema in cui si definiscono un Dentro e un Fuori tra loro contrastanti e divisi da un confine instabile e percepito come una sottile linea rossa.
Installazione realizzata con un nastro di lattice rosso portato in tensione da quattro sottili cavi d’acciaio ancorati ai quattro spigoli della sala.
Installazione realizzata con un nastro di lattice rosso portato in tensione da quattro sottili cavi d’acciaio ancorati ai quattro spigoli della sala.
↑ Back to top page ↑
↑ Torna alla pagina superiore ↑
↑ Torna alla pagina superiore ↑
Filippo Berta, Incastro (Interlock), 2007, installation
Short Description:
Inside a cylinder of plexiglas an obsessive action is repeating cyclically. A drop of red liquid falls on a subtle layer of black oil, the drop then pierces this layer and mixes with the pure water below. Between the purity of transparent water and the impurity of red liquid there is a black boundary. These three elements compose a closed circuit of contradictory fusion. The installation is ended when the water is completely dirty, just as the conflicts hidden in social and individual identities are resolved in forced combinations.
Installation made with distilled water, and oil and red pigment
Breve Descrizione:
In un cilindro di plexiglass si ripete ciclicamente un’azione ossessiva in cui una goccia di liquido rosso cade su un sottile strato di olio nero, lo perfora e si mischia all’acqua pura sottostante sporcandola. Tra la purezza dell’acqua trasparente e l’impurità del liquido rosso si pone un confine neutro nero e i tre elementi formano un circuito chiuso di fusione conflittuale. L’installazione si completa quando l’acqua è completamente sporca, nello stesso modo con cui i conflitti dualistici insiti nelle identità individuali o sociali terminano con incastri forzati.